Sergio Marchionne, Amministratore Delegato della galassia dei titoli legati alla famiglia Agnelli, esce di scena improvvisamente per motivi di salute. Questi motivi, seppur non meglio specificati, sembrano davvero molto gravi tanto da rendere la notizia della sua morte ormai prossima ( secondo indiscrezioni il Dottor Marchionne sarebbe in coma irreversibile). Sia FCA che Ferrari hanno, pertanto, presentato i loro nuovi AD.
Il mercato reagisce punendo i due titoli in questione, che sono rispettivamente in calo del 3 e del 5 per cento circa. Marchionne, entrato a lavorare nell’allora Fiat 14 anni or sono, dopo la morte di Umberto Agnelli, è considerato uno dei manager più capaci al mondo, tanto da aver quintuplicato il valore azionario durante la sua gestione. Ricordiamo, come scelte strategiche rivelatesi poi vincenti, la fusione con Chrysler e la quotazione di Ferrari, che è arrivata ad avere una capitalizzazione di mercato superiore perfino alla stessa FCA.
La proprietà, attraverso il consiglio di amministrazione, ha deciso di scegliere la strada della continuità, nominando AD di FCA Michael Manley e di Ferrari Louis Camilleri, entrambi sono personalità già orbitanti nella galassia Agnelli. Manley, infatti, è numero uno del brand Jeep, vera e propria gallina dalle uova d’oro per l’intera FCA in quanto i suoi prodotti hanno altissimi margini. La scelta potrebbe avere un significato anche simbolico ed alludere alla possibilità che il focus per l’intero gruppo possa spostarsi verso una fascia premium, capace, quindi, di generare più profitti.
Camilleri, invece, proviene dal board di Ferrari, ma ha anche una lunga esperienza in aziende di primissimo piano come Philip Morris e Kraft Foods. Per Ferrari come per FCA la sfida sarà quella di riuscire a rinnovarsi e ad essere sempre al passo con gli altri gruppi mondiali in fatto tecnologico, soprattutto in ambito di integrazione di servizi di “Intelligenza Artificiale” e di propulsione elettrica. Purtroppo sia nel primo che nel secondo ambito l’attuale offerta delle due aziende sembra non essere al passo della agguerrita concorrenza, Tesla in particolare. I prossimi mesi saranno perciò cruciali per giudicare le scelte strategiche del nuovo management ed è prevedibile che ci sarà molta volatilità su questi titoli.
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