L’euro (EUR) chiude la settimana con un forte rally sul dollaro americano (USD). La moneta unica avanza dello 0.8% circa in una sola giornata, andando ad accelerare subito dopo aver rotto la resistenza a 1.16, proprio come previsto nella nostra analisi di ieri. A fare da catalizzatore per questa impennata l’intesa, raggiunto in tarda notte, tra i 28 paesi della Unione Europea sulla redistribuzione dei migranti che attraversano quotidianamente il mediterraneo.
L’intesa mette d’accordo i 28 sul fatto che i migranti che approdano in Italia, Grecia, Spagna o Malta, in realtà, approdano in Europa e il loro costo va ripartito tra tutti i 28. Questo accordo, pertanto, dovrebbe in qualche modo far placare i venti di divisione all’interno del Vecchio Continente, rinsaldando i principi costitutivi dell’Unione. Dal punto di vista politico dovrebbe rinforzare la posizione della Merkel in Germania, che nelle settimane scorse è stata spesso vicina al doversi dimettere da capo di stato della locomotiva dell’eurozona.
Anche in Italia, altro paese “caldo”, l’accordo potrebbe calmare un poco l’elettorato euroscettico, sfibrato dai continui annunci di nuovi sbarchi di disperati dall’Africa da dover poi mantenere senza l’aiuto degli altri membri dell’Unione. Il cambio contro il dollaro, inoltre, è incrementato anche grazie alle ultime voci che indicano che l’amministrazione Trump sarebbe pronta a far uscire gli Stati Uniti dal WTO. Sebbene alcune scelte protezionistiche fatte nel recente passato hanno favorito il dollaro, quest’ultima dovrebbe garantire un saldo negativo tra maggiori aspettative d’inflazione e mancata crescita economica.
Infine, per oggi, c’è da segnalare il rally azionario di Deutsche Bank. La banca, che in questi ultimi anni ha visto una drammatica erosione del suo valore azionario, non ha superato gli ultimi stress test della FED. Avendo anche attività negli Stati Uniti, infatti, DB è soggetta anche alla supervisione della banca centrale nordamericana, oltre che a quella della BCE. Il rally è motivabile per via del fatto che la notizia era già scontata in parte dai mercati, che spesso operano secondo una logica “buy the rumor, sell the news”.
Inoltre, sembra che i requisiti di capitalizzazione mancati negli stress test siano meno drammatici di quanto ci si potesse aspettare. Anche questa notizia sta contribuendo a spingere al rialzo la moneta unica, essendo DB il più grande gruppo finanziario del più importante paese dell’eurozona.
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