Il piano di Elon Musk, il famigerato CEO di Tesla, di trasformare la sua azienda da pubblica a privata, viene definitivamente abbandonato. Dopo il tweet di inizio agosto, in cui sembrava che i giochi erano ormai fatti, il progetto è fallito per diverse cause. Tre le principali c’è la contrarietà di gran parte degli stakeholders dell’azienda, tra cui sia gli investitori che i banchieri d’affari che erano stati consultati per perfezionare l’operazione e del fondo sovrano saudita, che in un primo momento sembrava essere stato il più forte sostenitore del progetto di Musk.
L’azione, che ha vissuto una forte volatilità all’indomani dell’annuncio, sembra aver retto abbastanza bene alla notizia. Dopo essere scesa anche del 5% nella fase di pre-market, ha recuperato gran parte del terreno, forse anche grazie alle notizie molto interessanti dalla Casa Bianca, che indicano un probabile accordo col Messico sul commercio in dirittura d’arrivo.
I sauditi si sono ritirati perché probabilmente spaventati dalla necessità di dover vedere i loro investimenti concentrati su un’unica azienda del settore. Ci sono piani, secondo i ben informati, di investimento in una piccola concorrente di Tesla, anch’essa produttrice di auto elettriche, Lucid Motors.
Quest’ultima raccoglie tra i suoi ranghi moltissimi ex dipendenti di Tesla e utilizza batterie prodotte da Samsung, che, tra le altre cose, sarebbe interessata a investire pesantemente nella compagnia o rilevarla direttamente per poter incrementare le sue vendite nel segmento automotive, scontrandosi con Panasonic, che sviluppa le batterie per Tesla.
La strada da qui in poi non è certamente facile per l’azienda con sede a Freemont, la posizione di cassa rimane incerta e i concorrenti si fanno sempre più agguerriti. Inoltre, questo piano fallito da parte del CEO, mette in discussione anche l’infallibilità della sua figura carismatica e la capacità di fare scelte oculate e strategicamente vincenti. Molti investitori che hanno venduto, infatti, lamentano la scarsa serietà e capacità di ponderazione che la vicenda ha evidenziato da parte di Musk.
Tra poco più di un mese ci sarà la nuova trimestrale e tutta l’attenzione sarà rivolta ai ritmi di produzione della model 3, che sono stati promessi essere nell’ordine dei 4200 a settimana per un totale dai 50000 ai 55000 modelli prodotti nel periodo luglio-settembre.
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