Ormai è sulla bocca di tutti e in prima pagina su tutti i quotidiani: Emmanuel Macron è l’8° Presidente della Repubblica francese, il più giovane della Storia tra l’altro, ma nonostante già da settimane i mercati erano certi, si tratta di un esito certo non scontato viste le accanite elezioni che lo hanno visto scontrarsi con l’avversaria Marine Le Pen, in una sfida che ha tenuto l’intera Europa (mercati finanziari inclusi) col fiato sospeso. Alla fine il giovane leader di En Marche! ha portato a casa la vittoria con un convincente 66,06%, e si appresta ora a governare la Francia pensando già al primo ostacolo rappresentato dalle elezioni parlamentari di metà giugno. In borsa comunque l’effetto delle elezioni francesi si è già fatto sentire in questo inizio settimana, che ha visto l’euro cedere terreno nei confronti sia dello yen che del biglietto verde, con diffuse prese di profitto da parte degli investitori dopo l’impennata al massimo plurimensile (annuale nel caso dello yen) segnata nella notte precedente sulla scia del trionfo di Macron.
Nello specifico la coppia EUR/USD ha perso lo 0,45% scendendo fino a 1,0949 dopo aver toccato nella nottata il massimo di 1,1022, il migliore dato da novembre 2016, mentre il cambio EUR/JPY ha ceduto lo 0,63% a 123,17 dopo aver raggiunto soglia 124,49 nella nottata. Uguali i meccanismi che hanno dunque guidato le vendite, e del resto erano da settimane noti: l’euro si è infatti indebolito unicamente perché si trattava di guadagni già da tempo messi in conto, almeno dopo i risultati segnati da Macron al primo turno. Niente di preoccupante dunque, mentre a sua volta il biglietto verde scende contro lo yen: la coppia USD/JPY ha infatti mostrato un calo dello 0,2% a 112,48, mentre negli Stati Uniti sono attesi nei prossimi giorni importanti dati sull’occupazione, anche se secondo le stime non dovrebbero influenzare le scelte della Federal Reserve in ambito di tassi di interesse.
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