L’obiettivo primario di molti manager di portafogli, siano essi fondi di tipo hedge o non, è quella di offrire rendimenti positivi e costanti nel tempo. Per ottenere ciò, la diversificazione costituisce una risorsa indispensabile. Per questo motivo anche i mercati delle criptovalute hanno colto l’attenzione di molti investitori istituzionali, checché abbiano essi una visione positiva o negativa sulle prospettive future. L’importante, per ottenere la diversificazione, è avere posizioni sia lunghe che corte nello stesso tempo, facendo semmai un ribilanciamento del portafoglio di tanto in tanto per conservare nel complesso una posizione neutrale.
Una componente fondamentale perché si possa realizzare questa strategia è quella della liquidità: fortunatamente i mercati delle criptovalute, con la loro capitalizzazione di oltre 300 miliardi di dollari e scambi che solo per il Bitcoin (BTC) superano i 10 miliardi al giorno, ne offrono abbastanza, anche se siamo lontani dai volumi del forex o anche solo dell’equity. Inoltre, per ottenere una solida diversificazione, è importante anche che ci sia una correlazione il più possibile bassa con gli altri mercati tradizionali.
Studi quantitativi approfonditi hanno dimostrato che una leggera correlazione c’è, soprattutto con l’azionario tecnologico e i titoli di stato di più alto livello di rating. Nel primo caso si può parlare di correlazione diretta, ovvero che un loro buon andamento favorisce un altrettanto buon andamento dei mercati delle criptovalute, nel secondo il contrario.
Più volte abbiamo accennato come buone performance di titoli come Alphabet, Amazon e Microsoft si ripercuotano positivamente sui corsi delle criptovalute. Questo è vero poiché spesso il profilo del loro investitore long è lo stesso di un investitore con posizione long anche nelle cripto e perché ci sono evidenti intrecci tra le due asset class.
Per quanto riguarda i titoli di stato, la relazione si spiega con la propensione al rischio che in caso di crisi o di diminuzione della liquidità delle banche centrali provoca un loro rialzo e una fuga dagli asset percepiti come più pericolosi e innovativi. Per tutti i motivi sopracitati è probabile che, qualsiasi sia il destino ultimo di questo mercato, ci siano comunque sempre investitori pronti a comprare o vendere e che quindi, con un trading attento, si possano in ogni caso realizzare importanti profitti.
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