Il protocollo blockchain di Ripple è stato lanciato nel 2012 da Ripple Labs, una startup con sede a San Francisco, destinata a inserirsi sul mercato dei trasferimenti internazionali di denaro. Un’opportunità di business potenzialmente lucrativo. Secondo il Boston Consulting Group, il volume annuale dei pagamenti transnazionali supera i $26,5 bilioni. L’attuale sistema bancario corrispondente che gestisce queste transazioni, però, appare inefficiente e causa di importanti sprechi di tempo. In un’analisi dei costi condotta da Ripple stessa, un’implementazione di Ripple (insieme alla propria valuta nativa XRP) potrebbe permettere un risparmio pari a $23 miliardi ogni anno. Ciò potrebbe essere ottenuto tramite l’uso della blockchain Ripple, che permette alle banche di eseguire transazioni direttamente una con l’altra, senza la necessità di un corrispondente centrale.
Dal momento del lancio, Ripple ha raccolto oltre $94 milioni di fondi e più di 100 banche, fra le quali almeno 15 delle 50 maggiori banche al mondo. L’ultima raccolta fondi da circa $55 milioni è avvenuta nel settembre 2016, con nuovi investitori quali Accenture Ventures, SBI Holdings, SCB Digital Ventures e Standard Chartered. Oggi XRP è la quarta maggiore criptovaluta, con quasi $10 miliardi di capitalizzazione di mercato. Anche la società è cresciuta, arrivando a contare 135 impiegati. L’attuale CEO Brad Garlinghouse è un noto dirigente della Silicon Valley che vanta esperienza in Yahoo! e nel sito di file sharing Hightail.
Come società, Ripple può contare su un buon finanziamento e su un team di rispettati veterani del settore finanziario e tecnologico. Nel 2014 è stata riconosciuta come una delle 50 società più intelligenti al mondo dal MIT Technology Review. Bill Gates ha dichiarato che “esistono molte cose che Bitcoin, Ripple e le altre varianti possono fare per rendere i trasferimenti di denaro fra paesi diversi più semplici e per ridurre drasticamente le commissioni. Ma Bitcoin non sarà il sistema dominante”. Ripple, inoltre, fa parte del Faster Payments Task Force Steering Committee della Federal Reserve e co-presiede il Web Payments Working Group del W3C.
Ripple ha fatto grandi progressi nel 2017. In novembre ha avviato una collaborazione con American Express e Santander in merito di pagamenti transnazionali. I pagamenti eseguiti dai clienti aziendali di American Express sulla sua piattaforma FXIP ora sono elaborati tramite la rete Ripple. Il progetto inizialmente permetterà ai clienti negli USA di effettuare pagamenti istantanei verso i conti della banca britannica Santander.
Ripple ha anche avviato una collaborazione con la Gates Foundation per lo sviluppo di un software open source, denominato Mojallop, che permetterà ai paesi con un’importante percentuale di popolazione priva di conto corrente bancario di creare piattaforme di pagamento scalabili.
Mojaloop offre quattro livelli software
- interoperabilità;
- servizio directory;
- risoluzione della transazione;
- misure anti frode.
Collettivamente, essi formano un “modello di riferimento per l’interoperabilità dei pagamenti fra banche e altri fornitori all’interno dell’economia di un determinato paese”.
Sebbene Ripple non divulghi le statistiche di utilizzo, appare evidente che continua a dimostrare un progresso nei flussi di pagamenti transnazionali (ad es. B2B e rimesse). Considerato che la base di clientela continuerà ad espandersi e che altre centrali finanziarie si uniranno alla rete, possiamo aspettarci una massiccia diffusione nel prossimo futuro. Il che, a sua volta, porterà un forte slancio nel valore di XRP.