Dopo la criticata quanto inaspettata vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, la coppia EUR/USD esce da cinque giornate ribassiste consecutive, con la quotazione scesa da 1,108 a 1,0729, il nuovo minimo dallo scorso marzo.
La fiducia attorno al nuovo presidente degli Usa trae origine dai possibili benefici economici riguardanti alcune sue politiche dichiarate, in particolar modo fiscali, e in generale dalla diffusa convinzione che durante il suo mandato il magnate metterà da parte i toni estremisti mantenuti per gran parte della campagna elettorale, come già è accaduto durante il discorso inaugurale. In ogni caso, in attesa di scoprire cosa prevede l’agenda del Tycoon newyorchese, il dollaro continua a salire segnando nuovi record. Il cambio euro-dollaro invece ha fermato la sua pesante discesa chiudendo la scorsa settimana a quota 1,085, esattamente in corrispondenza del livello di minimo toccato nel ribasso di fine ottobre.
È stato quindi ripreso il trend che stava caratterizzando l’autunno, determinato dall’estenuante attesa di un eventuale rialzo dei tassi di interesse marcato Federal Reserve. Tuttavia i numerosi livelli di prezzo tracciati nelle ultime settimane non devono distrarre dal prezzo attuale di 1,085, cruciale per la settimana in corso e in grado di garantire ai traders numerose possibilità di investimento.
