Le ultime ore sono state segnate da un nuovo calo delle generalizzato delle criptovalute. In India gran parte delle principali banche del Paese, come la Axis Bank, la HDFC Bank e la Yes Bank, hanno bloccato la possibilità per i propri clienti di trasferire fondi tramite bonifici verso borse di criptovalute, impattando negativamente sull’operatività. Una decisione simile è stata presa anche dal principale gruppo finanziario della Scandinavia, la banca Nordea, con l’annuncio che a partire dal prossimo Febbraio verrano sospese tutte le attività possibilmente suscettibili di interconnessioni con il mondo dei Bitcoin. La mossa è stata giustificata con la necessità di arginare le attività finanziarie coperte dall’anonimato.
OneCoin, importante istituzione finanziaria legata al mondo delle criptovalute, anche se da molti considerata uno schema Ponzi, è stata oggetto di un raid da parte delle forze di polizia di Sofia, in Bulgaria. I suoi server sono stati in gran parte confiscati ma, ad oggi, fortunatamente, sembra ancora essere operativa online. Infine, ad esacerbare una situazione non ancora abbastanza complicata, ci si è messa di nuovo la Corea del Sud. Il governo ha infatti annunciato giusto ieri che inizierà ad imporre un’aliquota sulle attività societarie del 22% e una del 2.2% sui redditi personali generati dalle transazioni speculative sulle criptovalute. Le aliquote, per fortuna, non sono punitive per il settore in particolare in quanto ricalcano a grandi linee quelle imposte nel paese per qualsiasi altra attività. Nonostante ciò d’ora in poi tutti gli investitori coinvolti dovranno mettere in conto di pagare una certa percentuale in tasse, che andrà ad inficiare negativamente sugli utili derivanti dal trading.
D’altronde, come suoleva esclamare il buon Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America, nella vita due cose sono sicure : la morte e le tasse! Da un certo punto di vista, comunque, questa mossa dovrebbe scongiurare la possibilità che le attività relative al trading delle criptovalute vengano completamente messe al bando nel paese, in quanto la loro tassazione, al pari di altre attività, le “legalizza” e le riconosce. Quindi è possibile prevedere che la reazione del mercato nel breve periodo rimarrà di tipo negativo e incline a facili vendite, ma che potrebbe radicalmente cambiare nel medio-lungo periodo a causa del motivo appena citato.
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