Netflix sprofonda nel trading after-hours dopo aver deluso fortemente le aspettative del mercato per quanto riguarda la crescita. Il dato che ha sconcertato tutti è stato quello dei nuovi sottoscrittori di abbonamenti nel secondo quadrimestre, che è stato circa la metà delle aspettative a circa 670000 unità.
Netflix è un’azienda che è cresciuta tantissimo, tanto da raddoppiare il suo valore azionario da inizio anno. La società è la tipica growth stock nel segmento tecnologico e, al pari di altre importanti realtà simili come Amazon, Facebook ed altre, viene valutata dal mercato mettendo in primo piano il tasso di crescita presente e futuro, prima dei guadagni e di altri dati di bilancio.
Probabilmente a pesare sono stati la concorrenza dei mondiali di calcio, tra i più spettacolari di sempre, e la scarsa attrattività dei contenuti di nuova pubblicazione. I nuovi utenti a livello globale sono stati anch’essi minori delle previsioni, in questo caso l’azienda attribuisce gran parte della colpa alla forza del dollaro americano. In ogni caso il listino degli abbonamenti è aumentato, anche negli Stati Uniti, fino ad arrivare a 16.99$ nella versione Ultra.
L’azienda ha disperato bisogno di crescere anche perché sta spingendo forte sul fronte delle spese, stanziando ben 10 miliardi di dollari per contenuti negli ultimi 12 mesi. Purtroppo, però, anche a fronte di questi budget faraonici nel trimestre in questione non son usciti nuovi contenuti che siano riusciti ad attrarre gli utenti, come sarebbe potuto essere stata una nuova serie di Stranger Things, di House of Cards o di MarcoPolo, solo per citare alcuni tra i maggiori successi e con una fanbase ampia.
Anche per la pubblicità non si bada a risparmiare sul budget, raddoppiato a 1 miliardo di dollari negli ultimi 6 mesi. Alcuni analisti si stanno domandando se questi numeri siano sostenibili nel tempo, anche dato il fatto che le spese sono aumentate percentualmente di più rispetto ai maggiori ricavi negli ultimi anni.
Infine, guardando al futuro, è bene ricordare come l’azienda viaggi su rapporti di Price/Earnings ratio di ben oltre 100, che fanno ben comprendere come il prezzo dell’azione inglobi già forti aspettative di maggiori guadagni futuri. Per questo è facile attendersi una forte volatilità se non si rispetteranno le stime di crescita pubblicate dal management dell’azienda.
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