L’amministratore delegato di Audi, Rupert Stadler, è stato fermato e preso in custodia dalla polizia. Lo ha reso noto l’ufficio del pubblico ministero di Monaco, lo stesso che una settimana fa aveva accusato Stadler e un altro membro del board di frode. Secondo la procura si tratta di un provvedimento necessario per via del rischio di occultamento delle prove.
Il manager è indagato nell’ambito del Dieselgate, lo scandalo dei dati falsati sulle emissioni dei veicoli diesel che ha coinvolto la casa automobilistica tedesca Volkswagen, compresi alcuni suoi marchi, come Audi. Questo scandalo fino ad ora è costato più di 27 miliardi di dollari tra richiami di veicoli, procedimenti giudiziari in oltre 50 Paesi del mondo e sanzioni. L’ultima è stata di 1 miliardo. E’ stata decisa dalla procura di Stato di Braunschweig e che Volkswagen ha accettato di pagare, riconoscendo di fatto le sue responsabilità.
Sull’onda di queste notizie il titolo della Casa di Wolfsburg cede quasi il 4%. Anche altre case europee, come Fiat Chrysler, Mercedes e Renault fanno segnare forti perdite, sebbene il prezzo del petrolio sia ancora in calo e possa costituire una svolta positiva. Evidentemente il mercato si aspetta che eventuali nuove sanzioni comminate alla casa automobilistica tedesca possano coinvolgere anche le altre case automobilistiche europee. Soltanto a inizio giugno erano state richiamate un numero ingente di Audi A6 e A7 per via di software di contraffazione dei gas di scarico installati sulle autovetture.
Si fa sempre più evidente, pertanto, la necessità di accelerare sullo sviluppo di soluzioni di mobilità di massa basate su tecnologie alternative, come l’auto elettrica. Sebbene gli investimenti in materia da parte dei colossi dell’automobile Made in Germany siano aumentati di molto negli ultimi anni, ancora non sono un concorrente pericoloso per Tesla.
Gli scandali sulle emissioni sono dovuti principalmente alla necessità, da parte delle vecchie case automobilistiche, di tenere il passo, per quanto possibile, con le nuove proposte elettriche anche dal punto di vista delle prestazioni. Il motore a combustione interna, infatti, è negativamente condizionato nelle prestazioni dalle nuove leggi sulle emissioni inquinanti.
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