L’euro (EUR) continua nella sua traiettoria di discesa sui mercati dei cambi, arrivando ad essere scambiato a 1.531 contro il dollaro (USD), toccando, così, nuovi minimi annuali. Ad innescare le vendite sulla moneta unica sono stati i dati rilasciati dall’IFO, un importante istituto statistico tedesco di ricerca economica di Monaco, che ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita della prima economia europea. Il taglio è stato consistente: dello 0.8% per l’anno in corso e dello 0.3% per il prossimo. La stima ora, perciò, è per una crescita sotto al 2% per quest’anno (all’1.8% per la precisione) e per il prossimo.
Il dollaro americano (USD), invece, è in generale rialzo contro tutte le altre valute mondiali, soprattutto quelle dei paesi emergenti. E l’amministrazione Trump è di nuovo responsabile di gran parte di questi guadagni, in quanto il Presidente ha da poco annunciato che metterà nuovi dazi su circa 200 miliardi di prodotti cinesi importati ogni anno negli Stati Uniti. La Cina ha già fatto sapere che risponderà nello stesso modo. L’acuirsi di queste guerre commerciali, come spiegato più volte, è favorevole per il biglietto verde in quanto dovrebbe spingere l’inflazione all’insù negli Stati Uniti.
La corona svedese (SEK), infine, è fortemente venduta e arriva a perdere quasi l’1.5% in un solo giorno contro euro e dollaro. Il motivo è politico: sembra, infatti, che uno dei principali partiti del paese scandinavo sia pronto ad indire un referendum sulla permanenza nell’Unione Europea. Le prossime elezioni generali si terranno il prossimo settembre, ma sembra che questa proposta stia già spingendo i Democratici Svedesi (questo è il nome del partito di estrema destra di cui sopra) verso nuove vette di consensi.
I sondaggi specifici sul referendum, però, sono ancora largamente a favore di una permanenza, con percentuali di circa il 53% favorevoli a rimanere nell’Unione Europea e il 28% favorevole a seguire le orme della Gran Bretagna. In ogni caso, comunque, il mercato manifesta qualche piccola apprensione, anche per via del fatto che la corona si è molto apprezzata quest’anno.
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