Oggi si è tenuta a Francoforte, nella sede della Banca Centrale Europea, la conferenza del
governatore Mario Draghi sulle ultime decisioni in materia di politica monetaria. La BCE conferma itassi principali ai livelli precedenti ma intravede nel futuro della zona euro alcune incertezze e pericoli non preventivati. La reazione del cambio EUR/USD è stata dapprima leggermente positiva, per poi man mano virare in negativo e portare il cross tra le due principali valute mondiali fino quasi sotto quota 1,21 dollari per euro.
A pesare sono state anche le parole del vice di Draghi, Victor Constancio, che ha dichiarato che la politica monetaria nella zona euro potrebbe non tornare mai più a quella di un tempo,
sperimentata prima della crisi. In particolare gli strumenti non convenzionali messi in campo, primo tra tutti il Quantitative Easing, potrebbero rimanere per sempre nell’arsenale dell’istituto di Francoforte.
La BCE, inoltre, ha limato le stime sulla crescita della zona euro nel 2018, portandole al 2,3% dal precedente 2,4% ma mantenendo l’outlook sull’inflazione di nuovo al 1,5%, probabilmente considerando gli effetti del cambio meno favorevole e i rialzi delle materie prime tra cui spicca quello del petrolio, ormai prossimo ai 70 $ al barile.
Altri argomenti emersi che sono favorevoli al rialzo della moneta unica sono stati quelli relativi ai Non Performing Loans, che sono in netta discesa, specialmente nei paesi mediterranei, e la
propensione ai prestiti da parte delle banche, in salita. Entrambi questi fenomeni, collegati tra di loro, fanno ben sperare per un’accelerazione dell’inflazione e un rialzo dei tassi. La reazione dei mercati si è fatta sentire anche sui governativi dell’area euro, col decennale tedesco sceso di
nuovo sotto lo 0,6%.
Dall’analisi storica dei rendimenti e del cambio contro il biglietto verde, ci si può aspettare un cambio oltre 1,30 solo in caso di rendimenti del Bund superiori all’1% circa. Dal punto di vista grafico il livello attuale sopra 1,21 non presenta molti spunti di analisi, i prossimi target di supporto sono situati, infatti, in area 1,207 e potrebbero vedere, se non dovessero reggere, un rapido deterioramento del cambio sotto quota 1,2. Il prossimo meeting della BCE è fissato in data 14 giugno 2018 a Riga.
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