Anche oggi analizzeremo i principali movimenti valutari sui mercati. Iniziamo con il dollaro canadese (CAD), che risale un poco dai minimi recenti contro il biglietto verde di 1,255. Probabilmente ad innescare la risalita è stato l’aumento del prezzo del petrolio, ormai prossimo ai 70$ al barile, spinto all’insù dal rialzo generalizzato del settore delle materie prime. Il dollaro canadese,infatti, è una delle valute che risente maggiormente del prezzo dell’oro nero, essendo il paese nordamericano uno dei maggiori produttori e detentore di riserve al mondo.
I motivi che spiegano la discesa della valuta nelle ultime settimane, invece, sono dovuti a dati non incoraggianti provenienti dall’inflazione, che è vista sotto le aspettative sebbene i dati sull’espansione economica e sulla disoccupazione stiano battendo anche le stime degli analisti. Il Canada, ad ogni modo, è un’altra economia che sta avvicinandosi alla piena capacità produttiva, al pari di quella del vicino statunitense. Anche la Federazione Russa ha un’economia fortemente condizionata dai prezzi delle materie prime e, perciò, non c’è da stupirsi nel vedere il Rublo (RUB) di nuovo comprato sui mercati, tornando a toccare quasi quota 60 contro il dollaro americano pur in presenza di forti tensioni geopolitiche in Siria, di cui abbiamo discusso qualche giorno or sono.
L’ euro (EUR) dopo essersi portato fino a quota 1,24 sul biglietto verde, torna a quota 1,237. Dal punto di vista grafico, non c’è niente di importante da segnalare, se non constatare come il cross tra le due valute più importanti del mondo rimanga in un trading range abbastanza stretto da ormai molto tempo. Ci si sarebbe potuti aspettare un calo più evidente della quotazione dopo che il rendimento dei titoli di stato americani a due anni è salito ai massimi recenti, segno che il mercato si aspetta nuovi rialzi dei tassi a breve. Nel contempo, però, il rendimento di quelli a più lunga scadenza è rimasto pressoché invariato, ciò segnala come gli investitori si aspettino nel medio termine una recessione o, in generale, un qualche evento macroeconomico negativo di rilievo.
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