Dopo le fortissime perdite dei giorni scorsi i prezzi nei mercati delle criptovalute si sono stabilizzati e sono in ripresa rispetto ai minimi di molti mesi a questa parte raggiunti di recente. Dal punto di vista grafico, per quanto riguarda il Bitcoin (BTC), il prezzo è rimbalzato dopo aver toccato il supporto dei 6000$ e ora si trova ad essere scambiato a circa 8200$. Nelle prossime ore è ipotizzabile un ulteriore apprezzamento fino ad area 9000$ poiché il prezzo ha rotto la resistenza posta in area 8000$ costituita dal canale discendente formatosi a partire dal 28 Gennaio e dalla Media Mobile Semplice calcolata a 14 giorni.
La rimonta dei prezzi è partita in concomitanza di due eventi fondamentali: la ripresa generale dei mercati e la testimonianza di fronte al comitato bancario del Senato degli Stati Uniti d’America di importanti esponenti della SEC. Per quanto riguarda il primo evento c’è da sottolineare la ormai marcata correlazione tra il mercato delle criptovalute ed asset considerati più rischiosi come le azioni, soprattutto di società del settore Information Technology.
Non c’è da stupirsi, perciò, se il rally del Nasdaq Composite, che ha chiuso con un rialzo di oltre due punti percentuali, abbia contribuito a trainare il mercato delle valute digitali. Il secondo evento, invece, ha in qualche modo rassicurato gli investitori sul fatto che ci possa essere a breve una qualche restrizione nei mercati a stelle e striscie, come avvenuto in molti paesi asiatici, per quanto riguarda lo scambio di criptovalute.
Due importanti esponenti della Securities and Exchange Commission, Jay Clayton e Christopher Giancarlo, hanno, infatti, raccomandato al Senato di non procedere con un inasprimento della regolamentazione del settore per non recare danno alle grandi potenzialità di innovazione espresse.
Le altre criptovalute segnano anche buone performance, con il Neo (NEO) a guidare i rialzi con un più 9% a quota 115$. L’unica criptovaluta del paniere a segnare una performance negativa è lo Zcash (ZEC), in ribasso del 0,61% a 365$. In quest’ultimo caso le ragioni potrebbero essere di motivo strettamente tecnico, con il prezzo incagliato sotto una resistenza molto forte in quell’area, su cui confluiscono alcune importanti medie mobili.