In seguito alla decisione di lasciare il tasso di rifinanziamento al livello precedente, l’attenzione dei partecipanti al mercato è di nuovo puntata sui tre principali aspetti dell’economia – mercato del lavoro, inflazione e PIL. Gli USA non hanno alcun problema con la crescita del PIL e l’economia si sviluppa ad un ritmo rapido. Tuttavia il proseguimento della crescita del PIL è un compito estremamente importante per il Paese perchè questo è uno degli indicatori più importanti di crescita del Paese.
Nel caso in cui il PIL si rivelasse migliore delle previsioni, questo influirebbe positivamente sul dollaro USA.
Tuttavia, insieme ai dati relativi alla variazione del PIL USA, questa settimana grande attenzione sarà dedicata al seguito della situazione dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Rimarrà l’UE senza Inghilterra – questa è la domanda chiave. Il leader del partito francese “Fronte nazionale” Marine Le Pen ha già invitato i francesi ad un referendum analogo. È probabile che molti altri Paesi, come per esempio Belgio e Finlandia, si avvarranno del diritto di tenere un referendum nei propri Paesi.
Certo, prima dell’inizio dei referendum rimane ancora molto da fare, e pure l’Inghilterra ancora non è uscita dell’UE, poiché queste decisioni vengono prese dalle autorità, in ogni caso la stabilità della regione europea è stata scossa duramente, e questo allontana sempre gli investitori.
È ovvio che gli attivi che più hanno sofferto sono la sterlina inglese e la moneta unica europea, tuttavia parte del crollo della quotazioni era già stata prevista dai partecipanti al mercato e la caduta, sebbene enorme, non ha causato alcun problema aggiuntivo.
Ora è importante capire l’umore dei partecipanti al mercato e determinare la futura tendenza – i prezzi si muoveranno verso la parità oppure, in maniera inaspettata per molti, sul mercato si presenterà un trend rialzista?