La scorsa settimana in Inghilterra ha avuto luogo il referendum per l’uscita del Paese dalla composizione dell’Unione Europea. Con una percentuale del 51,9% gli inglesi hanno scelto di lasciare l’UE e iniziare a vivere separatamente. In seguito allo scioccante crollo della sterlina ai minimi dell’anno 1985, risultante dalla decisione di uscita, la valuta britannica stà vivendo tempi non dei migliori. Tuttavia se c’è un indicatore economico che può mostrare il valore della sterlina, questo è il valore della variazione del PIL della Gran Bretagna.
Se il PIL della Gran Bretagna si rivelerà essere migliore delle previsioni, questo potrà aiutare la sterlina britannica nel riprendersi.
A causa dell’incertezza prima del referendum, agenzie di rating come Fitch и Moody’s avevano già privato la Gran Bretagna del rating più alto (AAA), e ora probabilmente si unirà l’autorevole agenzia Standard & Poor’s, e questo influirà di nuovo negativamente sul valore della sterlina.
Il più probabile scenario di sviluppo economico è un cambio di governo in Gran Bretagna, si svolgeranno diverse riforme, la Banca di Inghilterra abbasserà il tasso al 0%, e nel 2017 potrebbe essere necessario cercare altre opzioni di quantitative easing. È importante capire che il problema non è nell’economia, ma nella fiducia degli investitori.
In seguito al lungo movimento laterale dei prezzi sul grafico GBPUSD D1, la quotazione è crollata quasi del 10% in una sola sessione di trading a causa della decisione di uscita dalla formazione dell’Unione Europea.
Ovviamente è stato subito rotto il confine inferiore dell’indicatore di analisi tecnica “Bande di Bollinger” e l’indicatore “CCI” indica un trend ribassista, tuttavia bisogna ricordare che in questo momento i fattori fondamentali e le future decisioni economiche prevarranno sull’analisi tecnica.