Il mercato delle nuove valute digitali continua a non offrire grandi spunti in questi ultimi giorni. Ad esempio il Bitcoin (BTC) rimane entro il trading range tra i 7000$ e gli 8000$, situazione in cui si trova da ormai un paio di settimane. Un periodo di così bassa oscillazione nei prezzi non si viveva da molti anni nel segmento delle criptovalute, da sempre oggetto di grande volatilità, segno di una maturazione per gli attori interessati.
Tuttavia ci sono tante notizie, spesso dalla connotazione positiva sul medio e lungo periodo, che riguardano il settore ma che non sembrano, per ora, avere effetti rilevanti. Ad esempio la borsa cinese di scambi Huobi starebbe per creare una propria blockchain. Quest’ultima è la vera rivoluzione tecnologica associata alle criptovalute e consiste in una sorta di base di dati distribuita e decentralizzata, pubblica e verificabile nella sua continua espansione da tutti. Anche se pubblica questa tecnologia può essere usata per crittografare e rendere anonimi gli attori coinvolti nelle sue transazioni, che compariranno pubblicamente sì ma come pseudocodice. La decentralizzazione, inoltre, garantisce che il sistema sia maggiormente democratico e possa resistere anche al fallimento di alcuni suoi sostenitori, definiti anche come nodi della rete a blocchi.
Un’altra notizia positiva e che dimostra che il settore continua a vivere una fase di espansione è quella che vede la start-up finanziaria Circle Internet Financial chiedere una licenza bancaria per fornire maggiori servizi di tipo tradizionale alla sua clientela di base negli Stati Uniti. La cosa interessante è che dietro questa società troviamo il colosso finanziario Goldman Sachs, che ha contribuito con oltre 140 milioni di dollari all’avvio di Circle.
Se l’operazione andrà in porto, ed è facile prevedere che ciò accadrà, ci si può aspettare una più facile integrazione dei vecchi servizi di banking con le nuove realtà legate alle criptovalute. Operare sulle borse tradizionali, comprando o vendendo asset come le normali azioni quotate sul NYSE o sul Nasdaq, potrebbe essere più facile e direttamente realizzabile usando le criptovalute come valuta di scambio. La SEC non dovrebbe avere nulla in contrario all’operazione, ma è comunque atteso un suo parere.
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