Quando parliamo di asset ad alta volatilità, Bitcoin è uno dei primi a cui si deve pensare. È aumentato di oltre il cento per cento, per poi perdere metà del proprio valore in solo pochi mesi. E questo è accaduto più di una volta. Scopri quali sono i 5 fattori che influenzano il prezzo di BTC e preparati a fare trading sui suoi picchi e sui suoi cali.
1) Offerta e domanda
Dopo tutto, Bitcoin è come ogni altro asset, anche se un po’ particolare. Il prezzo del Bitcoin, come i prezzi degli altri asset, non è solido come la roccia. Maggiore è la domanda (posto che l’offerta rimanga la stessa), maggiore sarà il prezzo. E viceversa. Nel caso in cui l’offerta di Bitcoin sul mercato cresca in maniera significativa, il prezzo è destinato a scendere. Ovviamente, a condizione che il livello della domanda rimanga invariato. Insomma, i concetti di base dell’economia si applicano anche alla criptovaluta.
2) Copertura da parte dei media
Da oltre un anno ormai Bitcoin è circondato da quello che potremmo definire un vero e proprio battage pubblicitario. La copertura da parte dei media ha un’influenza estrema sul prezzo di BTC. Ecco come funziona. Una copertura positiva da parte dei media spinge il prezzo in alto, mentre quella negativa può farlo crollare in tempi brevissimi.
Tuttavia, non si tratta qui solo del tono usato nei media, nel caso del Bitcoin qualsiasi tipo di attenzione venga rivolta ha il suo effetto. Più le persone leggono notizie sul Bitcoin dalle fonti tradizionali di informazione, più saranno inclini a investirci. Lo stesso vale per gli investitori più noti e le imprese che esprimono il proprio supporto verso il Bitcoin.
3) Processi politici
La politica sembra non aver nulla a che fare con il mondo del trading di criptovaluta, ma in realtà la connessione è forte. Un declino dell’economia greca e una crisi conclamata in Venezuela hanno spinto la popolazione di questi due paesi a investire in larga misura sul Bitcoin e sulle criptovalute in generale.
Qual è la ragione? Qualsiasi crisi politica è sempre seguita da un deprezzamento della valuta nazionale. Nel caso della Grecia le conseguenze sono state meno nette, pur essendo ben tangibili. Nel caso del Venezuela, invece, Bitcoin ha assistito a un importante flusso di capitale in seguito al deprezzamento del bolívar.
4) Modifiche alla regolamentazione
Il mercato della criptovaluta, totalmente privo di regolamentazione fino a qualche anno fa, ora non può più vantare la propria indipendenza dal sistema finanziario globale. Com’era prevedibile, una volta che la capitalizzazione di mercato complessiva di tutte le criptovalute del mondo ha raggiunto un punto critico, i governi nazionali hanno puntato gli occhi sul Bitcoin e sui suoi colleghi più giovani.
Bitcoin non è emesso da alcuno dei governi, ma essi hanno comunque il potere legale di controllare il mining e le attività legate al trading. Il riconoscimento del Bitcoin da parte di alcuni paesi e il divieto imposto da parte di altri ne ha influenzato il prezzo.
5) I fork di Bitcoin
Bitcoin, lanciato nel 2009, non è più in grado di reggere la concorrenza di altre criptovalute più giovani in termini di tecnologia. La community di Bitcoin è stata divisa più volte in seguito a particolari aggiornamenti o all’introduzione di nuove funzionalità, destinate ad aggiornare la criptovaluta più popolare al mondo. Di conseguenza, la blockchain originale di Bitcoin è stata suddivisa varie volte, dando vita a Bitcoin Cash, Bitcoin Gold e Bitcoin Private. I rischi connessi agli hard fork portano giù il prezzo prima che le divisioni abbiano luogo.
L’elevata volatilità non è sempre un fattore positivo (specialmente per le operazioni a lungo termine), è tuttavia difficile negare le grandi opportunità di trading che essa fornisce. Bitcoin, sebbene non sia più volatile come nel 2017, continua a dimostrare degli scarti mensili superiori alla media di qualsiasi asset dell’indice S&P 500. Te la senti di dare una possibilità a Bitcoin?