La Banca di Giappone lotta già da quasi 4 anni contro il suo principale problema economico, il processo di deflazione. I dirigenti della Banca di Giappone hanno tentato diverse varianti per la soluzione del problema: abbassamento dei tassi, interventi monetari, programmi di riacquisto di attivi, ma per ora niente porta ai risultati attesi.
Nell’ultima riunione della Banca di Giappone uno dei suoi rappresentanti ha dichiarato quanto segue: “Il livello obiettivo di inflazione del 2% non è stato ancora raggiunto…e questo è dovuto principalmente alla dinamica delle attese di inflazione”. Per questo Haruhiko Kuroda ha proposto una nuova variante di stimolo monetario, con la limitazione dei rendimenti sulle obbligazioni a 10 anni.
Nel caso in cui l’inflazione si dimostrasse superiore alle aspettative, questo influirebbe in modo estremamente positivo sul valore della valuta nazionale giapponese.
Un’inflazione negativa è un enorme problema per l’intero Paese, poichè nel mercato interno giapponese la popolazione non vede la necessità di spendere i propri risparmi visto che il loro valore aumenta.
Un ulteriore punto importante è il fatto che il PIL del Paese cresce decisamente più velocemente delle previsioni:
..questo è un aspetto molto importante e positivo, poichè dà ai leader del Paese ulteriori possibilità di azione.
Grafico USDJPY:
Secondo l’indicatore di analisi tecnica “ADX” sul grafico USDJPY D1 sta nascendo un nuovo trend ribassista, mentre l’indicatore “Oscillatore di Bill Williams” (Awesome Oscillator ) ha superato la linea dello zero, il che suggerisce che si prevede il proseguire del movimento ribassista della quotazione.
Si prevede che la quotazione andrà a testare nuovamente l’importante livello psicologico = 100.00.